10 ottobre 2025
(a cura di Fernando Ciapparoni)
Premessa
Scrivo questo articolo dopo il crollo delle azioni Ferrari e dopo la ripida caduta di quelle Stellantis per effetto delle nuove esternazioni di Trump di oggi. Prima dell’estate in realtà scrissi già un articolo su Stellantis, ricordando come in tanti ci siamo fatti ingolosire dai certificati con questo sottostante per rimanere poi con un bel pezzo di portafoglio in perdita, le considerazioni di massima restano in fondo le stesse.
Il Sottostante Stellantis: Andamento e considerazioni
Nell’ultimo anno è indubbio che Stellantis sia stato il peggior sottostante (fra quelli a maggior diffusione) dei certificati a capitale condizionatamente protetto.
Infatti, dopo un massimo di 26,94 euro toccato il 22 marzo 2024 ha iniziato a scendere inesorabilmente, bruciando, mese dopo mese, tutte le barriere dei certificati che a mano a mano sono stati emessi a strike sempre più bassi (e payoff sempre più alti) dagli emittenti.
Il titolo durante l’anno ha toccato un minimo di 7,67 euro l’11 aprile 2025, dopo l’inizio della ben nota questione dei dazi. Ma non è quella la sola causa della discesa del titolo: è un bel po’ che di auto se ne vendono poche e il lauto dividendo staccato dal titolo di sicuro non ha aiutato. Infatti, il minimo di medio periodo è stato poi ritoccato il 10 settembre 2025 (7,47 euro).
A conti fatti abbiamo assistito a un drawdown ad un anno del 72,2%. Mica male. Anzi, malissimo!!! Di seguito il grafico degli ultimi 5 anni:
Ogni volta che lo guardo mi viene l’acidità di stomaco, anche perché sebbene una legnata così non fosse proprio prevedibile, ho insistito ad accumulare prodotti a strike decrescenti, fino a trovarmi sovraesposto e in balia del mercato. Questo fino a quando non ho iniziato a vendere le scadenze brevi accollandomi minus…
Dopo un tentativo di recupero che ha portato il titolo ad un massimo di breve periodo in area 9,57 euro il 16 maggio con un pullback di circa il 30%, Stellantis ha ricominciato a scendere per tornare a ridosso dei minimi di inizio aprile. In questi mesi di fatto il titolo ha oscillato in un canale fra 9,6 e 7,6 euro testando più volte il supporto. Nelle ultime due settimane la risalita è stata significativa ed ha riportato il titolo sulla parte alta del canale. E poi? È bastato un venerdì nero per tornare nel baratro….e oggi (venerdì 10 ottobre) ha chiuso a 8,56 euro, in un’area assai pericolosa per molti certificati (Il Marex IT0006765181, il Barclays XS2860606412, il Vontobel DE000VC1KFV2, il Barclays XS2648311640 e molti altri). Quindi che fare?
Il Comparto Auto
Se andiamo a vedere i risultati degli ultimi 12/18 mesi, scopriamo (!!) che tutto il comparto auto ha sofferto assai. Ma nello stesso modo in cui ha sofferto Stellantis? Direi proprio di no e per verificarlo diamo una occhiata al grafico a 3 anni dell’indice Stoxx 600 Automobiles e Parts:
Il drawdown c’e stato ma dal massimo di 732,80 dell’8 aprile 2024 al minimo di 463,01 del 9 aprile 2025 parliamo di 36,8 punti, circa la metà del drawdown di Stellantis!
E gli altri marchi europei come sono andati?
Ma neanche a oriente le cose sono andate meglio. Toyota, il produttore numero 1 di auto:
Unico titolo in controtendenza… fino a questa settimana? Ferrari! Vediamo il grafico:
Che legnata, ragazzi!
Lascio da parte i brand americani, che si muovono con dinamiche completamente diverse dalle nostre, Tesla in testa.
Conclusioni
Talvolta si dice che non bisogna guardare il mark to market; sì, sono in generale d’accordo, ma quando i certificati vanno sotto barriera capitale il mark to market sì che conta! È quello che hai in tasca alla fine della fiera e, in molti casi, è anche valutato ben a premio. Il rischio è quello di tenere in portafoglio certificati che non “lavorano”, cioè, che stanno lì e vivacchiano sotto barriera, non pagano le cedole, ma li teniamo nella speranza “che tanto poi risale”.
L’obiettivo di un portafoglio di certificati, ricordiamolo, è quello di far lavorare i nostri soldi passando alla cassa tutti i mesi per riscuotere le cedole. Se questo non accade abbiamo un doppio problema: ci si svaluta il portafoglio e non accumuliamo cedole, impoverendo il risultato globale del portafoglio. Ho già scritto che vendere in perdita non è solo perdere dei soldi, ma è anche e soprattutto risparmiarne altri. Con il capitale ottenuto, seppur minore di quello investito, possiamo infatti ricominciare a macinare cedole su un altro cavallo. L’obiettivo che mi sono posto è quindi quello di capire se e quali prodotti vendere e se e su quali prodotti provare a fare uno switch restando sullo stesso cavallo, scelta che ti salva dalla gastrite se poi il titolo recupera 😊.
Va bene, ma ora cosa facciamo?
Se siamo fuori dal mercato dell’auto, può essere un buon momento per entrare, vi sono tantissimi prodotti su Stellantis con payoff impensabili fino a sei mesi fa. Per chi è già dentro e vuole fare qualche switch di prodotto restando sullo stesso cavallo, le possibilità sono veramente tante, con barriere assai diverse e durata da sei mesi a 4 anni. C’è solo l’imbarazzo della scelta…sperando che Stellantis tenga!
Per quanto riguarda Ferrari, la caduta è stata significativa, repentina quanto inaspettata, e l’impatto sui certificati è stato forte.
A conclusione dell’articolo vi presento due carotaggi effettuati sui certificati a capitale condizionatamente protetto con Worst Of Stellantis e Ferrari rispettivamente.
Fra circa 1000 certificati oggetto dell’analisi ne ho selezionati 54 con WO Ferrari e 175 con WO Stellantis.
La lista di prodotti con Stellantis al solito è sezionata per buffer ma in questo caso sono partito, visto il calo fortissimo, da buffer assai risicati (10 punti)
La lista completa, composta da 175 prodotti, con in rosso il rendimento annuo ricalcolato ed in blu il buffer barriera suddivisa in sotto tabelle come segue:
- per buffer: buffer >10%, >15%, >20%, >25% >30%, >35%, > 40%, buffer>45%
- Softcall
- Airbag
- Fixed
la trovate Qui (link al file excel). Come sempre la lista è ordinata per scadenze crescenti ed hyperlinkata su Cedlab.
La lista di prodotti con Ferrari, composta da 54 prodotti, con in rosso il rendimento annuo ricalcolato ed in blu la trovate Qui (link al file excel). Come sempre la lista è ordinata per scadenze crescenti ed hyperlinkata su Cedlab.
Per tutti i prodotti in tutte le liste ho ricalcolato il payoff annuo partendo dalla quotazione in Ask corrente (colonna “I”). Spulciano le tabelle ci sono delle chicche fantastiche! Ma attenzione perché non sappiamo come il mercato dell’auto evolverà nei prossimi 24 mesi.
Buon gain a tutti.